Che cos’è la vescica?
La vescica è un organo muscolare cavo che riceve le urine provenienti dai reni attraverso i due sottili condotti chiamati ureteri che in essa sboccano. La vescica è anche collegata al canale, l‘ uretra, che consente il trasporto dell’urina all’esterno del corpo.
Quali sono le malattie della vescica?
Sono varie le malattie che possono colpire la vescica: stati infiammatori e infettivi come la cistite, conseguenze della patologia benigna e maligna della prostata, calcoli e tumori.
La malattia più grave e più frequente della vescica è il tumore a cellule transizionali.
Il Tumore a cellule transizionali della vescica è il settimo tumore più comunemente diagnosticato nella popolazione maschile. Si trova invece all’undicesimo posto se vengono considerati entrambi i sessi .
Nel 50 per cento dei casi, responsabile del tumore della vescica è il fumo di sigaretta.
Classicamente, erano considerate persone a rischio I lavoratori delle industrie dei coloranti, dei collanti, di alcune lavorazioni industriali di metalli e i lavoratori a contatto con i prodotti petroliferi.
Nel mondo occidentale, le sempre maggiori precauzioni di sicurezza adottate per le single produzioni industriali hanno ridotto notevolmente la frequenza del tumore della vescica nei lavoratori dell’industria.
Il tumore della vescica può essere di due tipi: tumore superficiale (localizzato alla mucosa o alla sottomuccosa non invadente la muscolatura vescicale) o tumore muscolo infiltrante (che invade la muscolatura vescicale fino anche ad oltrepassarla).
1. Tumore superficiale della vescica
Sintomi
Il sangue nelle urine è il primo indizio: dal colore più o meno intenso, compare generalmente verso la fine della urinazione, per un effetto di spremitura che la contrazione vescicale esercita sul tumore. Se invece il sanguinamento è forte allora tutta l’urina appare intensamente rossa.
Altri sintomi possono essere il bruciore o il dolore urinario che resistono alle normali terapie, solitamente antibiotiche, la frequenza eccessiva di urinazione, lo spasmo finale.
Diagnosi
L’esame delle urine con valutazione del sedimento e la cistoscopia con eventuale biopsia sono gli strumenti più utili per diagnosticare il tumore vescicale.
Il valore diagnostico della citologia urinaria è abbastanza alto per malattie con alto grado di malignità, mentre perdono valore se la malattia è poco aggressiva e le sue cellule hanno caratteristiche poco differenti rispetto a quelle sane.
La citologia è particolarmente utile nel follow up dei tumori ad alto grado.
La cistoscopia è l’esame fondamentale per la diagnosi: consiste nell’introduzione in vescica di un sistema ottico (cistoscopio) che può essere rigido o flessibile, che consente di osservare visivamente la parete della vescica valutando la presenza o l’assenza della malattia tumorale.
In genere l’esame è eseguito ambulatoriamente in anestesia locale; in caso di necessità può essere eseguita una biopsia.
Terapia endoscopica
In caso di presenza di tumore, accertato con ecografia o con una cistoscopia diagnostica deve essere eseguita una endoscopia operativa, con una anestesia, locoregionale o generale.
La manovra chirurgica, denominata TURV (Resezione trans uretrale della Vescica ) punta a rimuovere completamente il tumore, se possibile; poi a completare la stadiazione, rimuovendo non solo la malattia, ma procurando anche frammenti di parete muscolare della vescica là dove il tumore è impiantato, e delle zone vescicali che circondano la base della neoplasia.
Tutti questi reperti vengono inviati al Patologo per eseguire l’esame istologico
In alcuni casi occorrerà eseguire una seconda resezione a distanza di 30-40 giorni dalla prima.
2. Tumore muscolo infiltrante
I tumori muscolo infiltranti invadono la muscolatura della vescica, arrivando ad attaccare anche altri organi limitrofi e a produrre metastasi.
Sintomi
Come nei tumori non muscolo infiltranti, il sintomo più frequente della malattia infiltrante è costituito dal sangue nell’urina. Altri sintomi sono il bruciore o il dolore durante la minzione, la aumentata frequenza del desiderio di urinare e la violenza dello stimolo. Nei casi in cui il tumore abbia intaccato gli sbocchi degli ureteri in vescica, si possono verificare coliche renali, febbre con brivido, malessere generale.
Diagnosi
La visita fisica, sempre importante, raramente consente un giudizio sulla presenza di un tumore vescicale. È necessario l’esame delle urine con studio citologico del sedimento.
Ma l’ecografica e la cistoscopia sono gli strumenti principali per evidenziare la malattia tumorale. L’indagine deve essere completata con l’esecuzione gli esami radiologici quali Tac, risonanza nucleare magnetica, tomografia a emissione di positroni: tutte indagini che hanno la finalità riconoscere nel modo più preciso possibile il grado di invasività del tumore nell’intero organismo.
Terapia
Il metodo di cura standard del tumore vescicale muscolo-infiltrante è costituito dalla rimozione chirurgica dell’intera vescica, della prostata e delle vescicole seminali, del tratto distale degli ureteri e dei linfonodi nell’uomo. Questa misura porta il nome di cistectomia radicale con linfoadenectomia. Nella donna devono essere asportati la vescica con l’intera uretra, la porzione terminale degli ureteri, l’utero con la vagina e i linfonodi.
La rimozione dell’intera vescica crea un problema molto importante: l’urina proveniente dai reni e dagli ureteri deve essere comunque incanalata verso l’esterno:. Pertanto il chirurgo Deve costruire un nuovo sistema di evacuazione dell’urina: questa parte dell’intervento, che segue la rimozione della vescica, viene chiamato derivazione.
Cure mediche
Molti farmaci chemioterapici vengono utilizzati sia prima della cistectomia nel tentativo di ridurre il volume del tumore e di sterilizzare eventuali micro metastasi.
Tuttavia, perlopiù, la chemioterapia viene utilizzata dopo terapia chirurgica nel caso in cui si manifesti di nuovo la malattia nel caso in cui si diagnostichino metastasi linfatiche o ematogene.
Una ulteriore risorsa terapeutica, soprattutto utilizzata nei casi in cui non è possibile ricorrere alla cistectomia, è la radioterapia. È utilizzata sia prima dell’intervento di cistectomia, per ridurre la massa neoplastica, sia come unica terapia della malattia, per lo più con fini palliativi, sia, infine, per il controllo di recidive di tumore dopo l’intervento.